Un incontro davvero molto interessante ha avuto luogo ieri nella sala Grasselli di Montecavolo, organizzato dall'associazione CISV e dalla Banca del Tempo di Quattro Castella, con il patrocinio della Diocesi di Reggio e del Comune di Quattro Castella, ieri rappresentato dal vicesindaco Alberto Olmi e dall'assessore alla Cultura Marinella Cavecchi.
L'evento, di cui vi avevamo dato notizia giorni fa, ha visto la proiezione del film "Sangue Verde" di Andrea Segre, che ha dato voce agli immigrati di Rosarno, località calabrese teatro nel 2010 di scontri e di violenze.
Il titolo richiama drammaticamente le parole di uno dei giovani africani costretti a fuggire da Rosarno, in un clima di intimidazione e paura. Nel ricordare infatti le condizioni di vita degli immigrati, il giovane sottolinea come tutti gli esseri umani siano uguali e che il sangue degli immigrati non è verde, ma rosso come quello degli altri.
Le immagini del film-documentario hanno mostrato, senza enfasi, ma proprio per questo in modo molto coinvolgente, la vita dei giovani africani che, con parole pacate, ma drammaticamente vive, hanno raccontato come nell'Italia del XXI secolo possano esistere, nell'indifferenza generale, condizioni non solo di sfruttamento, ma di vera e propria schiavitù.
La composta dignità dei giovani testimoni ci ha anche fatto capire come persone provenienti da paesi che noi consideriamo arretrati possano insegnarci il significato della parola civiltà, mostrandoci anche il valore della speranza e del coraggio.
Alla proiezione ha fatto seguito un interessante dibattito, animato da importanti relatori, quali il sociologo Gino Mazzoli e i rappresentanti delle Associazioni Comunità Giovanni XXIII di don Benzi e Centro interculturale Mondinsieme.
Un pubblico numeroso e molto attento ha seguito la proiezione e partecipato al dibattito.
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